È di questi giorni la notizia che PETA avrebbe lanciato un nuovo spot promozionale a favore del veganismo paragonando l’agonia di un pesce allo stupro di una donna. In maniera totalmente erronea perché nella pubblicità in questione non si parla assolutamente di violenza sessuale.
In realtà, per qualunque antispecista che mette sullo stesso piano la violenza (o, più genericamente, il diritto alla vita) su ogni creatura vivente, il video di PETA non mostra nulla di trascendentale, di scandaloso, di azzardato.
Il payoff della campagna è semplice e, fino a prova contraria, veritiero: “Alcune grida non possono essere udite”. Si riferisce, chiaramente, al dolore delle creature del mare – spesso e volentieri sottostimato perché non accompagnato da strilli d’agonia.
http://all-4animals.com
giovedì 14 giugno 2012
Ecco lo spot PETA
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